Testa bambino tracce dorate
Da una località imprecisata dell’area urbana della Colonia Iulia Turris Libisonis proviene questa testa ritratto di fanciullo, realizzata in marmo tra il II e il III secolo d.C., in un periodo di particolare floridezza per la città. La realizzazione si segnala per la resa di un volto molto largo, con guance ampie e piene, labbra carnose e mento arrotondato. Il viso paffuto incornicia i grandi occhi, con iride e pupilla incisi, segnati da pesanti palpebre. La capigliatura, che lascia scoperte le orecchie, è sicuramente la parte che denota maggiore ricchezza e accuratezza nella lavorazione e decorazione: l’artista che ha realizzato la testa ha fatto ampio uso del trapano per la resa delle ciocche, sulle quali si conservano abbondanti tracce di doratura, così come intorno agli occhi e alla bocca. Lo studio delle superfici intorno al collo rileva la presenza di incastri, che testimoniano il fatto che la testa doveva essere inserita in una statua o in un busto. Questo reperto, parte della collezione dell’Antiquarium Turritano, è un ulteriore esempio della ricca decorazione scultorea che abbelliva il centro urbano in età imperiale.