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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

Tessere mosaico

Tessere mosaico

Tra i materiali recuperati dal carico della nave affondata a Cala Reale intorno al 400 d.C., insieme ad anfore e manufatti che venivano abitualmente trasportati per mare, sono presenti questi elementi di forma quadrangolare, realizzati in pasta vitrea. La loro forma ci consente di interpretarli come tessere utilizzate per la realizzazione di mosaici che decoravano e abbellivano le abitazioni signorili e gli edifici pubblici delle città romane. Principalmente utilizzata per le pavimentazioni e importata dalla Grecia, questa tecnica decorativa deve il suo nome (opus musivum) all’opera paziente delle Muse. E paziente doveva essere il lavoro delle maestranze specializzate nella realizzazione di questi mosaici, rinvenuti in tutto il mondo romano e realizzati sia esclusivamente con tessere bianche e nere, sia con un sapiente e geniale uso del colore. Le scene rappresentate sono le più disparate, dalle principali divinità agli eroi e le eroine del mito, da scene di caccia a raffigurazioni delle stagioni e dei mesi del calendario, fino ad arrivare a scritte e figure per scongiurare il malocchio o al “cave canem” (attenti al cane) per gli estranei che entravano nelle abitazioni. A Turris Libisonis sono attestati diversi pavimenti musivi di alta qualità, come il noto mosaico di Orfeo e le belle decorazioni della Casa dei Mosaici, testimonianza della presenza di artigiani specializzati che, probabilmente, viaggiavano in tutto il Mediterraneo per realizzare le loro opere.