Tesoretto di Stintino
Questo gruzzolo di monete d’argento rappresenta una testimonianza della pericolosità del mare antistante il porto della Colonia Iulia Turris Libisonis, che spesso ha restituito i resti di imbarcazioni e dei loro carichi perduti. Recuperato nelle acque antistanti la nota spiaggia de La Pelosa presso Stintino, il tesoretto è composto da 186 denarii d’argento, parte del bagaglio di un personaggio che probabilmente viaggiava per mare dalle coste della penisola iberica e che, in prossimità dell’attracco portuale del centro turritano, incappò insieme ai suoi compagni in uno sfortunato evento che portò all’affondamento dell’imbarcazione. Gli esemplari recuperati, che si fanno risalire all’età repubblicana, mostrano l’appartenenza a diverse zecche, forse riflesso di un gruzzolo costituito nel corso di un lungo lasso di tempo da una personalità abituata a viaggiare e forse legata all’ambito militare, fatto che potrebbe essere confermato dalla tipologia delle monete e anche dal frazionamento di alcune di esse. Queste caratteristiche, infatti, vengono spesso ricondotte all’ambito degli accampamenti militari romani, nei pressi dei quali ne sono state rinvenute grandi quantità, in particolare nell’area del confine germanico. Il ritrovamento di questi gruzzoli di monete riconducibili all’età repubblicana non sono rari nell’entroterra di Turris Libisonis e in altre località della Sardegna del nord, caratterizzate dalla presenza di insediamenti e città di età romana, come Olbia e Padria.