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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

Statuetta della dea cacciatrice Bendis

Statuetta della dea cacciatrice Bendis

Questa figura in terracotta proviene da una sepoltura del I secolo d.C. scavata nella terra e ricoperta di pietre, individuata nello scavo effettuato tra le vie Cavour e Libio negli anni ’90 del XX secolo a Porto Torres. All’interno era sepolta una donna in età non ancora adulta, accompagnata da oggetti di uso quotidiano: un piccolo anello di bronzo con decorazione a doppia spirale, una coppetta in ceramica sigillata italica e due monete bronzee, una con l’effige dell’imperatore Claudio, l’altra di epoca augustea con foro passante utilizzata come medaglietta. Oltre a questi oggetti era presente una statuetta in terracotta: si tratta di una figura a marionetta, con un foro passante all’estremità superiore per la sospensione e altri due presso la base della veste per legatura di gambe snodabili, che non sono state rinvenute. La presenza del copricapo di tipo orientale e la veste lunga allacciata sotto al seno portano ad identificare la figura con la dea cacciatrice Bendis. Di particolare interesse è la postura: il braccio destro è appoggiato al fianco, mentre l’altra mano è posta con il palmo ad arco a proteggere lo sguardo. Si tratta dell’aposkepein, il “guardare lontano”, un gesto carico di forti valori simbolici connessi con la manifestazione delle divinità, ma anche con valore di protezione dal male, aspetto che si accompagna perfettamente alla presenza di questo oggetto nell’ultimo viaggio di una giovane defunta.