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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

Statua Cautopates

Statua Cautopates

Sin dalla sua fondazione, Turris Libisonis si configura come la tipica città portuale, specchio di commistioni tra elementi culturali romani, locali e influenze esterne dettate dalle mode e dai gusti dei tempi. Così come accade in tutto il Mediterraneo, in particolare dall’età di Alessandro Magno, anche nei territori conquistati dai Romani si osserva un’ampia diffusione dei cosiddetti culti misterici, religioni che si caratterizzavano per la presenza di una comunità di fedeli che condividevano segreti iniziatici ai quali si accedeva solo attraverso particolari riti. Tra questi, il culto di Mitra ebbe particolare fortuna nel mondo romano, soprattutto tra i militari e in ragione della concezione della vita ultraterrena. Divinità solare, Mitra era affiancato da due assistenti, conosciuti con il nome di Cautes e Cautopates. Proprio quest’ultimo è raffigurato in questo frammento di altorilievo marmoreo del III secolo d.C., proveniente dalle Terme Centrali di Turris Libisonis. L’essere divino è qui rappresentato in piedi, a gambe incrociate e con la fiaccola rovesciata tenuta tra le mani. L’abbigliamento è quello tipico di queste figure dei culti provenienti dall’oriente, con una tunica corta e stretta in vita, mentre all’altezza del petto è presente un elemento circolare posto a chiusura del mantello che ricade sulle spalle e, poco sotto, una cintura segnata da piccoli cerchielli.