Situla
Fin dallo sviluppo delle prime civiltà, gli artigiani che modellavano i vasi a mano o al tornio realizzavano forme funzionali alle principali attività quotidiane, attraverso prove e sperimentazioni, fino ad ottenere il manufatto più adatto a quella determinata funzione. Capita, tuttavia, che alcune forme mantenessero per secoli le medesime caratteristiche, senza particolari cambiamenti, poiché assolvevano bene allo scopo per il quale erano state create. È questo il caso della situla, un vaso di forma troncoconica, caratterizzata da grandi dimensioni e da modelli originari in metallo, spesso abbelliti da decorazioni figurate sul corpo. Provvisti in certi casi di anse, questi contenitori sono attestati nelle produzioni ceramiche della Sardegna dall’età preistorica al medioevo. Concepiti per contenere liquidi, non è raro trovarne degli esemplari riutilizzati nelle sepolture. Questo esemplare, rinvenuto presso le Terme Centrali di Turris Libisonis e conservato nei locali del Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano, è parzialmente ricomposto da accurate operazioni di restauro, ma se ne possono apprezzare le pareti robuste, l’orlo estroflesso e le due prese con foro passante posizionate poco sotto. Per il contesto archeologico di rinvenimento e i confronti con materiali simili, questa situla è collocabile nei secoli della tarda antichità.