Sarda Ceres
La produzione di grano è uno degli aspetti centrali per il sostentamento dei gruppi umani, già a partire dal mondo antico. Pur avendo importanti ripercussioni sulle dinamiche economiche e sociali delle culture del passato, l’importanza della produzione cerealicola ci viene trasmessa attraverso reperti della cultura materiale connessi con gli aspetti di una religiosità popolare e quotidiana. Questa statuetta rappresenta un personaggio femminile, raffigurato a mezzo busto con una veste decorata e alto copricapo adornato da una spiga. Diffusi in un arco cronologico compreso tra il I e il II secolo a.C., questi oggetti rappresentano una tipica produzione della Sardegna settentrionale e sono realizzati in argilla da botteghe specializzate, che spesso lasciavano il loro marchio di fabbrica sul retro delle statuette. La figura rappresentata è probabilmente quella di una dea del grano, identificabile con la Demetra del mondo greco e la Cerere di quello romano, ma si conoscono diverse testimonianze di raffigurazioni simili collegate a Iside. L’oggetto, concepito come dono per la divinità, è un’importante testimonianza di sentimenti religiosi dei gruppi umani che abitavano la Sardegna antica e i cui bisogni quotidiani erano incentrati sugli aspetti legati a prosperità, salute e fertilità in relazione alla terra e a chi la lavorava.