Moneta in bronzo
Nel corso dei lavori di edilizia urbana capita spesso di imbattersi, nel caso di centri moderni costruiti sopra un precedente abitato, nei resti materiali delle città antiche. È il momento in cui l’archeologia urbana, con tempi e modalità dettati dalle esigenze del mondo contemporaneo, restituisce importanti tasselli delle fasi di vita di centri come la Colonia Iulia Turris Libisonis. Proprio dalla porzione meridionale della necropoli del centro antico, nel settore della Scuola E. De Amicis di porto Torres, proviene il corredo della tomba 68, conservato nei locali del Museo Archeologico Antiquarium Turritano. All’interno di questa sepoltura, attribuibile ad un periodo compreso tra il I e il II secolo d.C., è stata rinvenuta una moneta in bronzo, accompagnata da un bracciale e alcuni chiodi forgiati nello stesso metallo e in ferro, posti nella tomba probabilmente con una funzione protettiva. I materiali rinvenuti all’interno delle sepolture, infatti, ci raccontano quali erano gli usi e i costumi delle civiltà antiche, ma anche i culti e le tradizioni di uomini e donne. In questo caso specifico, le monete rinvenute come parte del corredo di accompagnamento del morto riflettono la credenza che il caro estinto dovesse, al momento successivo ai rituali di sepoltura, affrontare l’ultimo viaggio attraverso il pagamento di una tassa per l’accesso all’Aldilà.