Meridiana in marmo
Come accade nel mondo contemporaneo, anche nell’antichità lo scorrere del tempo era un aspetto che incuriosiva, affascinava e al contempo generava paura in tutti gli esseri umani. La cultura romana assegnava all’alternarsi delle fasi del giorno, delle stagioni e degli anni un ruolo molto importante, sia per l’organizzazione delle attività lavorative, sia per gli aspetti religiosi. Questo frammento di meridiana in marmo, proveniente dai lavori eseguiti presso la Stazione Marittima collocata a breve distanza dalla sede dell’Antiquarium Turritano, è parte della vasca di un reperto di incredibile importanza e di fine realizzazione. Il funzionamento di questo strumento, qui restituitoci in maniera parziale dagli scavi archeologici, era basato sulla presenza di un asticella in metallo, posta nella parte superiore della vasca, che proiettava un’ombra sulle linee incise sul marmo, indicando con sorprendente precisione l’ora della giornata. La percezione dell’importanza che rivestivano gli aspetti legati allo scandire del tempo è data dalla nota meridiana di Augusto nel Campo Marzio a Roma, nell’area antistante l’Ara Pacis, nel quale un obelisco di 30 metri in granito rosso portato dall’Egitto proiettava la sua ombra su un’area pavimentata sulla quale erano segnati i giorni del calendario.