Maialino terracotta
Dalla sepoltura 262 della necropoli individuata a Porto Torres, nella via Cavour al civico 34, proviene un articolato corredo che accompagnava il defunto. Oltre a una moneta, una lucerna e alcuni vasetti a pareti sottili, lo scavo della tomba, attribuibile ad un periodo compreso tra i secoli I e II d.C., ha restituito questo pregiato vaso a biberon a forma di maiale o cinghiale. I vasi plastici sono molto diffusi nel mondo antico e rappresentano lo specchio di società molto articolate, nelle quali i rapporti tra i semplici bisogni quotidiani e gli oggetti impiegati per soddisfarli non si esplicano esclusivamente con l’uso di manufatti funzionali, ma anche con prodotti con forme e decorazioni elaborate, che testimoniano un gusto e una raffinatezza diffusi anche al di fuori delle classi medio-alte. La scelta di raffigurare determinati animali, inoltre, è dettata dall’influenza dei culti e della religiosità quotidiana, all’interno di quali le vittime sacrificali assumevano un ruolo centrale. Il vaso plastico configurato a maialino conservato al Museo Archeologico Antiquarium Turritano presenta una piccola presa ad anello, resa idealmente dalla coda arricciata e piegata sulla schiena, e due fori realizzati per versare i liquidi contenuti all’interno.