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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

Lucerna con Selene

Lucerna con Selene

Dalla tomba 68 della necropoli meridionale proviene questa lucerna con beccuccio, collocabile a cavallo dei secoli I e II d.C. All’interno della sepoltura, il reperto era accompagnato da alcuni elementi in metallo, chiodi con probabile valore di protezione, e una moneta in bronzo, che doveva fungere da cosiddetto “obolo di Caronte” per l’ultimo viaggio del defunto. Priva di un’ansa, questa lucerna mostra nel suo disco centrale la raffigurazione del busto della dea Luna, identificata nel mondo romano con la greca Selene. Il suo nome deriva dal termine che designa lo “splendore”, trasposizione del ruolo di fonte di luce nelle ore notturne, esattamente come l’oggetto sul quale è qui rappresentata. Caratterizzata generalmente dall’iconografia restituitaci dalla lucerna turritana, con il capo sormontato dalla falce lunare, la dea veniva spesso identificata con altre divinità dalle prerogative e caratteristiche simili, come Artemide/Diana ed Ecate, entrambe preposte ad attività notturne e associate spesso alla sfera femminile e alla magia. I racconti mitici connessi alla dea Selene/Luna sono principalmente legati al suo sfrenato amore per il giovane umano Endimione, secondo uno schema ricorrente nelle storie degli dèi del pantheon greco e romano, che si legavano ai mortali, con esiti spesso tragici.