Lucerna bilicne
Strumento di illuminazione per eccellenza del mondo greco e romano, la lucerna è un manufatto carico di significati e di informazioni per chi ha il compito di ricostruire la vita quotidiana nell’antichità. Questi prodotti eseguiti da officine specializzate, che spesso riportavano il loro marchio di fabbrica sul corpo di questi oggetti, erano realizzati con una vasca centrale che doveva contenere l’olio e, solitamente, un solo beccuccio nella parte anteriore, dal quale fuoriusciva uno stoppino che consentiva, unitamente al combustibile, di illuminare stanze e ambienti nelle ore notturne. La perizia di alcuni vasai portò, a partire dall’età imperiale, ad un aumento esponenziale delle tipologie di lucerne, con numerosi centri di produzione che si caratterizzavano per la realizzazione di esemplari sempre più decorati in maniera eclettica. È il caso di questo bell’esemplare rinvenuto nel Pozzo 2 delle Terme Centrali a Porto Torres e conservato nei locali del Museo Nazionale Antiquarium Turritano: decorata a volute e caratterizzata da una presa posteriore conformata a falce lunare, questa lucerna presenta un disco centrale liscio, caratterizzato dalla presenza di un foro per l’inserimento dell’olio all’interno, e due beccucci (lucerna bilicne). Collocabile in un periodo compreso tra il I e il III secolo d.C., questo manufatto è un raffinato esempio di produzioni che si caratterizzano per una realizzazione sempre più complessa, con corpi e anse riccamente decorati e un numero variabile di beccucci per lo stoppino.