Iscrizione imperiale
Dal porto commerciale di Porto Torres proviene questa importante iscrizione su lastra di marmo che, anche se frammentaria, riporta numerose informazioni utili per la ricostruzione della vita della Colonia Iulia Turris Libisonis. Il testo ricorda i lavori cominciati o completati nel 196 d.C. per la costruzione di una diga o di un molo per proteggere dal terribile vento settentrionale Aquilone i naviganti che attraccavano in porto. La dedica è indirizzata all’imperatore che, grazie all’attributo Felix e ad altri elementi presenti nel testo, possiamo identificare con Caracalla. Infatti, la seconda riga dell’iscrizione ci informa che egli era figlio di un altro princeps, Settimio Severo, che aveva ricevuto i titoli onorifici di Arabicus e Adiabenicus grazie alle sue imprese militari. La riga successiva mostra, invece, un interessante fenomeno che ben definisce l’altalenante fortuna di alcuni imperatori a Roma: il nome del personaggio qui riportato e successivamente cancellato è probabilmente quello dell’imperatore Geta, fratello di Caracalla, assassinato per volere di quest’ultimo il 2 febbraio del 212. Si tratta di un esempio di damnatio memoriae, un vero e proprio fenomeno di cancel culture che prevedeva l’eliminazione completa di ogni traccia (nome e riferimenti su iscrizioni, statue, monumenti in suo onore) di un’autorità caduta in disgrazia.