Iscrizione Aurelia Musciana
L’archeologia urbana riserva da sempre importanti informazioni che, pur parziali nell’estensione spaziale, consentono agli archeologi di ricostruire gli aspetti della città antica. È al centro di Porto Torres, all’interno del cortile di un condominio nei pressi della spiaggia della Renaredda, che l’archeologo Giovanni Lilliu rinvenne e scavò l’ipogeo funerario di Tanca Borgona. Il monumento si sviluppa attorno ad un ambiente centrale, il cui soffitto è retto da due pilastri scavati nel banco roccioso, mentre nelle pareti intonacate sono presenti 8 aperture ad arcosolio che ospitavano i sarcofagi dei defunti, mentre altre deposizioni furono ricavate nel pavimento, decorato da mosaici con gli epitafi dedicati ai defunti, in semplici tombe a fossa, per un totale di 32 sepolture a inumazione, databili tra il III e il IV secolo d.C. Molte delle iscrizioni funerarie in marmo recuperate all’interno del monumento sono attualmente esposte presso il Museo Archeologico Nazionale. Tra queste, quella di Aurelia Musciana, una donna scomparsa prematuramente all’età di 21 anni e alla quale il padre e il marito dedicarono la sepoltura, come ci ricorda questa iscrizione quasi completa, divisa in frammenti e inquadrabile tra il II e il III secolo d.C.