Iscrizione Aurelia Felicitas
Il porto commerciale di Porto Torres ha spesso restituito reperti che recano informazioni fondamentali per la ricostruzione della vita degli abitanti della Colonia Iulia Turris Libisonis. Da questo importante contesto provengono anche alcune iscrizioni, come questa incisa su una lastra di marmo frammentaria. Pur non essendo pervenuto fino a noi il testo completo, le poche righe ci permettono comunque di ricostruire alcuni aspetti fondamentali: innanzitutto, si tratta di un’epigrafe funeraria, come si può ricavare dalla presenza nella riga superiore dell’invocazione agli dèi Mani, divinità legate all’oltretomba ed identificabili con gli spiriti degli antenati. Il reperto, grazie all’analisi del tipo di lettere utilizzate, è inquadrabile tra il II e il III secolo d.C., un periodo di grande floridezza e ricchezza per molti centri urbani della Sardegna. La defunta portava il nome di Aurelia Felicitas, ma la frammentarietà del reperto non ci consente di apprezzare la precisione con la quale in età romana si indicava l’età in cui era sopraggiunta la morte che, come in questo caso, comprendeva gli anni, i mesi e i giorni vissuti. La ricostruzione del testo porta a supporre che la nostra Aurelia fece realizzare da sé il segnacolo per la sua tomba.