Coppa ionica
Il Mediterraneo antico era percorso da una fitta rete di traffici, con continui scambi di manufatti, merci, conoscenze, usi e costumi. Questa bella coppa ionica con due anse, proveniente dal mondo greco e collocabile nel VI secolo a.C., rappresenta al contempo tutti questi aspetti: utilizzata per bere il vino in momenti di riunione conviviale, questo esemplare ceramico richiama alla mente la gestualità e le abitudini connesse al simposio, il banchetto tipico della cultura greca. Concepito non solo per il divertimento e il piacere, il bere vino in comunità era un fenomeno che sanciva i legami sociali e esplicitava lo status di chi vi partecipava. La presenza di queste ceramiche in Sardegna è indice della centralità dell’isola anche nei secoli precedenti alla conquista romana, in un periodo nel quale Etruschi, Greci e Cartaginesi convivono, commerciano e entrano in conflitto sulle coste tirreniche e nel mare antistante. Questa coppa ionica e le merci dello stesso ambito culturale denotano un certo gusto e una raffinatezza che dovevano appartenere a élites locali che ostentavano la loro ricchezza e la loro cultura anche con questi elementi della cultura materiale. Il nostro reperto, il cui contesto di rinvenimento non è noto con certezza, presenta una vernice scura nella parte inferiore fino al piede, con una fascia risparmiata di colore camoscio, segnata poco sotto l’orlo da un’ulteriore linea nera che divide questo spazio più chiaro in due campiture. Le anse sono frammentarie e le superfici presentano diversi segni di abrasione.