Coppa in sigillata italica
All’interno delle sepolture è possibile trovare oggetti che accompagnavano il defunto nel suo ultimo viaggio, ma che nel mondo dei vivi assumevano un ruolo completamente diverso, andando a far parte di semplici attività quotidiane, pur conservando un loro pregio estetico, grazie alla raffinatezza della realizzazione e alle decorazioni magistralmente eseguite da artigiani specializzati. È il caso di questa coppa rinvenuta nella tomba 102 della porzione di necropoli della via Cavour a Porto Torres. Si tratta di una produzione fine da mensa, detta “ceramica sigillata italica”, caratterizzata da un rivestimento in vernice rossa e prodotta in diverse officine di varie regioni dell’Italia centro-settentrionale, tra le quali spicca per notorietà quella di Arezzo. Il reperto turritano è caratterizzato dalla presenza di due coppie di decorazioni applicate, due conigli e due rosette, e dal marchio di fabbrica, posto all’interno di uno spazio conformato a impronta di piede, il cosiddetto “bollo in planta pedis”. Come accade per molti manufatti di uso quotidiano, ma comunque posseduti da rappresentanti delle classi medio-alte, le decorazioni presenti su queste ceramiche mostrano un ampio repertorio di soggetti, con dèi, personaggi, animali e piante, trasposizione di immagini presenti sui grandi edifici e monumenti di Roma e delle province e che, nel loro piccolo, questi vasi replicavano per il piacere della quotidianità dei loro proprietari.