Bicchiere decorato in vetro
Nella sua immortale opera, il Satyricon, lo scrittore romano Petronio fa dire al suo Trimalcione che il vetro è un materiale splendido, preferibile al metallo, se non fosse per la sua fragilità. E questa delicatezza traspare spesso nei manufatti più raffinati realizzati in questo materiale, che spesso decoravano le tavole degli eminenti cittadini romani, ma che l’archeologia rinviene anche in altri contesti, come ad esempio le sepolture, all’interno delle quali venivano deposti vasi e oggetti vari per accompagnare il defunto nel suo ultimo viaggio. Nelle necropoli della Colonia Iulia Turris Libisonis capita spesso di imbattersi in questi oggetti, a volte semplici ampolle colorate, altre elaborati esemplari decorati con raffinatezza. È il caso di questo calice in vetro, Via rinvenuto nel settore di via Cavour a Porto Torres, all’interno della Tomba 100 e inquadrabile tra il I e il II secolo d.C. Realizzato con la tecnica a soffiatura all’interno di uno stampo decorato, il calice presenta raffinati motivi floreali e conchiglie a rilievo sulla parete esterna. Privo del piede, questo bel bicchiere ci testimonia il gusto e il livello economico degli abitanti del centro turritano nei primi secoli dell’impero.