Bambolina in terracotta
Le sepolture di età romana restituiscono spesso un corredo di accompagnamento, con vasi e oggetti utili al defunto nel suo viaggio nell’oltretomba unitamente ad alcuni ai quali egli era particolarmente legato in vita. Accade così che gli scavi restituiscano momenti di vita quotidiana carichi di sentimenti umani, come alcune tombe a fossa del I secolo d.C. collocate nell’area urbana di Porto Torres (via Cavour, angolo via Libio) e riportate alla luce dagli archeologi negli anni ’90 del XX secolo. Questa bambolina in terracotta di colore arancio rappresenta un soldato vestito con una corta tunica e un pesante mantello, la testa incorniciata da un cappuccio, mentre la mano sinistra regge un piccolo scudo circolare. In corrispondenza dell’orlo della tunica sono presenti dei piccoli fori realizzati a crudo, così come nella parte alta delle due gambe cilindriche affusolate e snodabili, in modo da permettere il passaggio di un piccolo perno attorno al quale gli arti potevano ruotare. Un altro esemplare simile, ma con la rappresentazione della dea cacciatrice e guerriera Bendis, priva delle gambe snodabili, proviene dalla stessa area di sepoltura e testimonia un uso diffuso in tutto il Mediterraneo di accompagnare i fanciulli morti prematuramente nel loro viaggio verso l’aldilà con gli oggetti che gli erano cari in vita.