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Le terme Maetzke
Le terme Maetzke, che prendono il nome da Guglielmo Maetzke, l’archeologo che lo portò alla luce negli anni ‘60 del ‘900, si estendono al limite orientale dell’area archeologica. L’impianto termale, in parte distrutto dai lavori per la costruzione della linea ferroviaria, è databile come quelle centrali e quelle Pallottino intorno al 300 d.C. Ne rimangono tre ambienti quadrangolari, di cui quello absidato viene identificato con il “caldarium”.
Queste terme, che alcuni autori ritengono private, si sovrappongono e cancellano un quartiere abitativo più antico (I secolo d.C). Sono stati infatti individuate parti di un “cardo” e di un “decumanus” (strade tra loro perpendicolari) e porzioni di “insulae” (abitazioni a carattere popolare), ma anche di “domus” riccamente decorate con mosaici e rivestimenti di marmo e dotate di impianto termale privato.
L’area era occupata secondo un sistema costruttivo a terrazzi, in rapporto con la naturale pendenza del terreno.