VITA PUBBLICA
La religione e il culto imperiale
La religione costituiva un aspetto fondamentale nell’antica Roma: ne definiva usi e costumi e influenzava ogni aspetto della vita pubblica e privata.
Al culto privato degli antenati e delle divinità protettrici della casa e della famiglia ( Lari e Penati ), si affiancava la religione pubblica, il cui scopo era ottenere e conservare il sostegno degli dèi alla città.
A partire dal regno di Augusto (27 a.C. - 14 d.C.) ai culti tradizionali si affiancò quello per l’Imperatore e l’Impero, personificato nella dea Roma.
Oltre all’Imperatore, anche gli altri membri della famiglia imperiale venivano spesso divinizzati e fatti oggetto di pubblici onori.
Per “Turris Libisonis” le attestazioni degli dei tradizionali e del culto imperiale, di cui si espongono qui alcuni esempi, sono meno significative rispetto a quelle numerosissime dei culti orientali. Non sono inoltre ancora stati individuati resti di edifici sacri, che certamente però dovevano esserci: è sicura, ad esempio, la presenza di un tempio dedicato alla dea Fortuna, citato in un’iscrizione databile al 244 d.C. conservata presso il museo “G.A. Sanna” di Sassari (CIL X 7946).