VITA PUBBLICA
Il porto
Il porto di “Turris Libisonis” (“ripa turritanae”) in origine era stato ricavato alla foce del Rio Mannu, in un tratto riparato dai venti, dove restano tracce di costruzioni portuali. In una fase successiva, forse in età antonina o al massimo severiana (intorno al II-III secolo d.C. circa) fu realizzato un vero e proprio bacino con sagoma vagamente quadrangolare nell’area dell’attuale Darsena, nella parte più interna del porto moderno.
Durante l’impero di Settimio Severo o Caracalla (200 d.C. circa) fu costruita anche una diga o un molo per proteggere il porto dal vento “Aquilone”, un vento proveniente da nord-est (Grecale) o da nord (Borea).
In età imperiale i traffici crebbero notevolmente, tanto che intorno al 300 d.C. vengono datati sia un intervento di restauro del porto, che la costruzione di nuovi magazzini per le merci (“horrea”): anfore contenenti vino, olio ed altri prodotti in transito o importati e destinati alla vendita locale.
La cura delle merci era affidata ad un funzionario (“procurator ripae turritanae”) addetto anche al controllo dei traffici marini e alla riscossione delle tasse portuali.