VITA PUBBLICA
I traffici commerciali
La Sardegna, per la sua posizione strategica, fu da sempre al centro dei traffici commerciali nel Mediterraneo. Tali traffici divennero molto intensi in età romana (238 a.C. - 476 d.C.). Il porto di “Turris Libisonis” doveva essere uno scalo obbligato soprattutto per le navi che dall’Europa occidentale, in particolare dalla Penisola Iberica (Spagna e Portogallo) e dalla Gallia Narbonense (attuale Francia meridionale), volevano raggiungere Ostia, porto di Roma.
A partire dal 300 d.C., sono presenti a “Turris” oggetti e prodotti di origine africana che dimostrano un intensificarsi dei rapporti anche con questo territorio oltre che con Roma.
Abbiamo conferma, dall’editto dei prezzi dell’imperatore Diocleziano (301 d.C.), che gli itinerari marittimi che partivano dalla Sardegna dovevano essere almeno quattro: verso Roma, Genova, la Francia e l’Africa.
La Sardegna, oltre ad essere una tappa intermedia nei viaggi attraverso il Mediterraneo, esportava diversi beni, fra cui grano, soprattutto, ma anche metalli (rame, piombo, argento e ferro), carne e altri derivati animali, legname, granito e, probabilmente, anche sale. Insieme alle merci, ovviamente, viaggiavano anche le persone e con esse le idee, le religioni e le ideologie, le tecniche costruttive e i modelli urbanistici!