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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

VITA PUBBLICA

I culti stranieri a "Turris Libisonis"

  • I culti stranieri a "Turris Libisonis"
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    I culti stranieri a "Turris Libisonis"

In Sardegna vi fu una convivenza pacifica tra le religioni e le divinità locali, per lo più ereditate dal passato nuragico e fenicio-punico, e quelle romane. In alcuni casi si ebbero addirittura delle sovrapposizioni: ad esempio, il culto del dio greco/latino “Heracles”/Ercole era già stato introdotto sull’Isola, col nome di “Melqart”, dai Cartaginesi.

La centralità dell’Isola nel Mediterraneo, e in particolare di “Turris” e del suo porto, favorì il contatto con usanze e religioni di paesi molto lontani. La colonia rappresentò uno tra i luoghi di maggior diffusione in Occidente dei culti orientali, in particolar modo di quelli egizi.

Le divinità venerate erano quelle che più rispondevano alle preoccupazioni della popolazione: la fertilità della terra, la fecondità dell’uomo e la navigazione. Il culto egizio più anticamente attestato in città è quello di “Bubastis”, dea delle partorienti rappresentata con l’aspetto di un gatto a cui si affiancano quelli di Iside-“Thermutis”, protettrice dei mari e dei porti, e di Giove Ammone, divinità nata dall’incontro tra Giove e “Amon-Ra”, raffigurato con le corna e votato alla fertilità. Sono inoltre attestati il culto di Mitra, dio solare di origine iranica, e anche culti greci ed ebraici.

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