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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

VITA DOPO LA MORTE

I riti funerari e le tipologie tombali

  • I riti funerari e le tipologie tombali
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    I riti funerari e le tipologie tombali

Le necropoli di “Turris Libisonis” presentano diverse tipologie di tombe, spesso determinate dalle caratteristiche del terreno, oltre che dalle credenze religiose e dalle condizioni economiche dei defunti. Sono attestati i riti funerari dell’incinerazione e dell’inumazione, praticate in contemporanea fino all’età imperiale quando l’inumazione divenne predominante (e poi esclusiva) in osservanza della religione cristiana.

Per l’incinerazione sono note urne di forma varia in terracotta, ma anche in marmo e in vetro, collocate in terra, nei colombari (file sovrapposte di nicchie scavate nelle pareti) o in monumenti litici.

Per l’inumazione, invece, erano diffuse sepolture a fossa rettangolare (n. 2 in figura), scavate nella terra o nella roccia, in genere con copertura di tegole disposte “alla cappuccina” (n. 1 in figura) e a cassone (n. 3 in figura), coperte in alcuni casi in muratura e rivestite da mosaici o decorate ad affresco. La sepoltura in anfora (n. 4 in figura) è attestata per entrambi i riti.

Dove la morfologia del terreno lo consentiva si scavarono tombe sotterranee (ipogei) con sepolture nel pavimento o sotto arcosoli (incassate nella parete e sormontate da una nicchia).

I sarcofagi, per lo più di marmo, decorati e provenienti da officine di Ostia, si conservano soprattutto nella basilica di san Gavino, tra cui tre che ospiterebbero le reliquie dei martiri Gavino, Proto e Gianuario.

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