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Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano e Area Archeologica - Porto Torres

Turris Libisonis: il Ponte Romano

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Dopo la conquista della Sardegna, Roma iniziò un’attenta politica di controllo del territorio, anche attraverso la costruzione di strade e altre infrastrutture che rendessero agevoli gli spostamenti e il trasporto di merci e prodotti. Tra le opere di maggiore impatto monumentale vanno sicuramente ricordati i ponti, costruiti in prossimità di corsi fluviali, spesso all’ingresso dei principali centri abitati. Quello sul Rio Mannu, posto a circa 200 metri dalla foce e costruito nei primi anni di vita della Colonia Iulia Turris Libisonis, costituisce il più importante esempio della Sardegna romana. Il ponte consentiva l’accesso alla città antica a viaggiatori e commercianti che provenivano dalle fertili terre della Nurra. La struttura appare ancora oggi imponente per la sua monumentalità, con sette arcate a raggio decrescente verso est e un’estensione in lunghezza di circa 135 metri per una larghezza di circa 6 per la sede stradale. Forse funzionale al convoglio delle acque al di sotto del ponte, per impedire la tracimazione nell’area circostante nei periodi di piena, è lo sperone del primo pilone ad est, di dimensioni maggiori agli altri. È probabile che avessero la stessa funzione gli enormi blocchi situati lungo la riva orientale, solo parzialmente individuati.

Fra le due arcate maggiori sono visibili due nicchie forse destinate ad accogliere le statue delle divinità fluviali. Il bassorilievo scolpito sul concio della chiave di volta della prima arcata da ovest sul fronte meridionale rappresenta un cantaro poggiante su una struttura architettonica non ben definita e sovrastato da due protomi feline.

Il piano della carreggiata era ricoperto di asfalto per il transito dei mezzi, consentito fino agli anni ‘80 del XX secolo, ma negli ultimi decenni il ponte romano di Porto Torres è stato chiuso al traffico e sottoposto a importanti lavori di consolidamento e restauro, azioni programmate che hanno permesso anche di riportare alleluce le diverse fasi di costruzione e i sottoservizi connessi al monumento, come le canalette per il deflusso delle acque. La pavimentazione della carreggiata del ponte è realizzata con basoli di trachite, mentre la struttura è realizzata in grossi blocchi di calcare tenero locale.

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