MATERIALI
Osso e avorio
I reperti in osso lavorato, già diffusi in età fenicio punica, sono presenti in tutte le zone conquistate dai Romani, dal periodo repubblicano all’età tardo antica e oltre. Oltre all’osso veniva lavorato anche l’avorio, mediante intaglio e lisciatura. Gli oggetti così prodotti sono contraddistinti dapiccole dimensioni e particolare attenzione per le rifiniture.
Una delle tipologie più diffuse è quella degli spilloni, utilizzati sia per fissare le vesti, sia come aghi crinali, ovvero nelle acconciature delle donne. La capocchia degli spilloni poteva essere sferica, ovale, o addirittura configurata a testa umana.
Sempre riferibili alla sfera femminile sono gli oggetti da “toeletta”: piccole pissidi, spatoline e cucchiaini, utili per mescolare gli unguenti, prelevarli dai contenitori e applicarli sul viso.
Molto diffusi sono anche gli aghi, con una o più crune, i più grossi dei quali erano utilizzati per la realizzazione delle reti da pesca.
Da non tralasciare sono i bottoni e gli elementi di cinture, nonché i manici per coltelli e stiletti, spesso applicati all’elsa metallica dell’oggetto in un secondo momento.
Assai frequente è il ritrovamento di cerniere di raccordo, piccole borchie o pannelli intagliati che venivano applicati sui mobili a scopo decorativo.