MATERIALI
Il vetro
La lavorazione del vetro si diffonde nel mondo romano dal I secolo a.C. Questo materiale è composto da tre ingredienti principali: i silicati e il calcio, reperibili nella sabbia, e gli alcali, che si trovano ad esempio nel sodio e servono ad abbassare le temperature di fusione. A questi potevano essere aggiunti anche dei coloranti.
La tecnica più antica, praticata tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. è la fusione entro matrice (stampo), per cui si procede in modo quasi identico a quello della tecnica a “cera persa” (vedi pannello “i metalli”). Così vengono realizzate, ad esempio, le coppe costolate.
La scoperta che rivoluziona la produzione del vetro è però la soffiatura, praticata soprattutto dalla fine del I secolo a.C. utilizzando la canna da soffio. Si realizzano con questa tecnica i balsamari, le brocchette, le coppe, i bicchieri, ma anche le urne cinerarie con coperchio.
Nel corso del I secolo d.C. si inventa anche la soffiatura entro stampo, che combina le due tecniche. Così si producono ad esempio le bottiglie a sezione quadrata, rettangolare, esagonale o particolari contenitori, come coppe e bicchieri con eleganti decorazioni a rilievo.