Le anfore e altri contenitori da trasporto
I prodotti alimentari erano in genere contenuti in sacchi, dei quali non si conservano tracce, e in anfore, contenitori di terracotta utilizzati per il trasporto degli alimenti liquidi o semiliquidi (olio, vino, salse di pesce e pesce salato).
A “Turris Libisonis” sono stati rinvenuti molti tipi diversi di anfore, che evidenziano il ruolo fondamentale del commercio nell’economia della città. I “tituli picti”, note scritte sulle anfore a pennello con inchiostro rosso o nero, ci danno informazioni sul contenuto, sulla località di provenienza e sul nome del destinatario, ecc. Altre informazioni, invece, si ottengono dalla forma, dal peso, dalla capacità e dalla la tecnica di fabbricazione. Nella quasi totalità dei casi, infatti, la tipologia dell’anfora è legata al tipo di prodotto trasportato, nonché ad un determinato luogo di produzione.
L’uso delle anfore era preferito nelle fasi di trasporto, in quanto la forma e il peso erano più pratici, mentre nei luoghi di produzione e una volta giunte a destinazione, le derrate alimentari si conservavano in genere in grandi contenitori (“dolia”) spesso interrati fino quasi all’orlo, in ambienti destinati a magazzino.
Le anfore, intere o frammentate, venivano spesso riutilizzate soprattutto per uso funerario.