IL TERRITORIO IN ETÀ ROMANA
La produzione e la lavorazione del grano
La Nurra, che comprende il territorio comunale di Stintino, Porto Torres, Sassari e Alghero, è estremamente fertile e in età romana venne destinata soprattutto alla coltivazione dei cereali. La presenza nel territorio di infrastrutture antiche come ponti, strade e acquedotti testimonia una politica di sfruttamento capillare della zona.
Il fiume Mannu, inoltre, essendo in parte navigabile, garantiva oltre all’approvvigionamento di acqua, anche un veloce collegamento dell’entroterra con la colonia e il suo porto.
Il fatto che la Sardegna settentrionale fosse poco abitata, inoltre, favorì lo sviluppo di un’economia latifondistica, basata sulla coltivazione intensiva dei cereali che richiedeva l’impiego di numerosa manodopera servile. Numerose furono le “villae”, fattorie destinate alla produzione agricola, che sorsero nel territorio, tra cui quelle in località La Crucca (pochi km a sud di Porto Torres) e quella di Santa Filitica di Sorso (a circa 25 km ad est).
Lo sfruttamento del territorio per la produzione di cereali diede vita a un’intensa pratica cultuale dedicata alla divinità agraria per eccellenza, Cerere, identificata con la greca Demetra. La dea, denominata Sarda Ceres, viene raffigurata con un alto copricapo (“polos”) decorato con spighe di grano.